Supersolo

Renato Zero

In mezzo ad un mare di surgelati 
col mio carrello vado su e giù 
schivo colonie di tonni e salmoni 
tra i sottaceti naufragherò. 
Ritorno a casa, il bambino che piange 
preparo in fretta il suo biberon 
so candeggiare, stiro da Dio 
di culi in aria il mago son io. 
Macchina, stereo, contanti, 
s'è razzolata ogni cosa 
e dopo via 
con che tempismo, accidenti a lei. 
Ridi, divertiti pure 
la sorte gira, stavolta tocca a me 
cambiare vita, abitudini, libidini. 
Vieni a vivere con me 
che tu sia polacco, egiziano o filippino, 
ho bisogno di compagnia 
da solo così davvero non resisto! 
Vieni a vivere con me! 
Vieni a vivere con me! 
Beato chi il grande amore si sogna 
chi ancora crede nell'armonia 
e non conosce i lavelli e i fornelli 
e non invecchia in salumeria. 
Oh mamma mia, oh mamma! 
È un'affannosa, estenuante ricerca 
nessuno che si sacrifica 
la rabbia regna nel cuore mio 
che voglia di vendetta che ho io! 
Che fine han fatto le donne? 
Quelle delle tenerezze e dei ragù? 
Quelle che allattano e insegnano… 
e non tradiscono. 
Insostituibili ancelle 
che trascurate son belle anche di più 
donne come non lo sei tu. 
Vieni a vivere con me 
chiunque tu sia, purché tu sia fedele 
sentimento più non c'è 
a letto così, non vuol dire stare insieme! 
Vieni a vivere con me 
uniti si, non solo se conviene! 
Vieni a vivere con me 
presto però… 
ho i letti da rifare
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